La tradizione del Mali incontra il jazz. Bolokan sintetizza questa fusione trovando nelle composizioni del Griot Baba Sissoko la complicità del piano e del contrabbasso di due musicisti campani: Piero De Asmundis e Aldo Vigorito. Il progetto è quello della ricerca di un percorso comune, un territorio nel quale fare incontrare mondi distanti. Distanti come possono sembrare i suoni degli strumenti della tradizione africana: Ngoni (la chitarra tradizionale del Mali), Kamalengoni (l’arpa africana) e il Tamani, lo strumento a percussione che Sissoko usa come una voce. Ma la matrice comune del jazz, la sua grammatica universale, sposa i linguaggi e il risultato finale è un gradevolissimo viaggio che racconta le storie di Hamadou Hampate Bah, cantastorie del Mali, che ha incoraggiato molti giovani maliani a vivere con la forza della propria esperienza e della propria tradizione. C’è tutta l’Africa ma anche le atmosfere, terse e rarefatte, del jazz europeo. Un disco dove i colori forti del Mali, che predominano su quasi tutte le composizioni, interagiscono con una ritmica capace di visitare certe melodie e restituirle con un istinto moderno senza però mai tradirne l’impianto originale del progetto.