Il suono della mano

Cosa significa Bolokan?
Letteralmente significa suono (Kan) della mano (Bolo). Perché la forza dell’uomo parte dalle sue mani. Le mani sono la chiave della vita di ciascun uomo.

Le tradizioni del Mali ed il jazz. Lei è uno dei principali interpreti di questa fusione. Può spiegarci il percorso?
L’origine del Jazz è l’Amadran. L’Amadran è la madre del Blues e del Jazz. La sua origine è da ricercare nella tradizione e nella cultura del Mali, creata dai Griot e dal popolo!
L’Amadran è nata per mostrare il valore della tradizione, della cultura e del rispetto della natura.
L’Amadran era come una cerimonia creata per mostrare il valore degli uomini sulla terra, con il valore, la partecipazione e l’aiuto delle donne. Questo perché la natura ha creato sulla terra il  doppio di ogni cosa come l’uomo e la donna, il cielo e la terra, il sole e la luna.
Nella tradizione del Mali ogni persona è una storia e la storia di ogni persona è un patrimonio, una biblioteca.
Non è questione di ricchi o di poveri; ogni ricco ha la sua storia così come ogni povero!
L’Amadran è nata per ricordare ad ognuno la propria origine, senza distinzioni di ceto, di razza& per mostrare la forza dell’ unità. L’unità è stata creata dagli uomini. Nel Mali se si dice Uomo si intende qualcuno che ha e conosce la sua tradizione e la sua cultura che da il giusto rispetto alla natura perché è la natura che ha creato il rispetto!
Rispetto significa creare comunicazione; creare comunicazione significa essere chiari con se stessi e con gli altri; pensare a come, ognuno con le proprie possibilità, possa fare del bene agli altri!
Quindi l’Amadran, le diverse melodie Mandinghe, Barbara, Peul e Sonrai, suonate con tanti strumenti tradizionali del Mali a corda e a percussioni più il canto, durante le cerimonie rappresentava un ricordo per tutti, l’origine di tutti è per questo che l’Amadran è un viaggio, è la vera origine del Blues e del Jazz.
Nel viaggio, per definizione, non c’è limite e anche in questo viaggio non c’è limite perché è un viaggio naturale, musicale e la musica è il simbolo della pace.
Baba sogna di fare questo viaggio con tutti e, dopo il lungo viaggio degli schiavi, mostrare che quel viaggio portava lontano, ma questo porterà ancora più lontano perché è fatto con tutti.

Di cosa parlano le storie raccontate nei vari brani?
Masa: significa qualcuno che ha preso la responsabilità della sua vita e della vita degli altri esseri umani, colui che difende il valore degli uomini sulla terra. Masa è la forza della natura.
Muso: significa donna, per me il secondo Dio sulla terra è la nostra mamma, la donna. Non bisogna mai mancare di rispetto alle donne perché senza di loro non saremmo al mondo.
Sadjo: significa il rispetto della tradizione. Sadjo era un vecchio ippopotamo e, secondo la tradizione, facendo dei sacrifici all’ippopotamo si poteva avere tutto ciò che si desiderava. Quindi fondamentalmente è una canzone tradizionale.
Isio Saba: è un mio grande amico e gli ho dedicato questo pezzo. L’amicizia non ha prezzo ma ho voluto ringraziarlo con questo pezzo dell’amicizia che c’è fra di noi.
Yama: parla degli uomini d’oggi. Spesso dimentichiamo il valore della natura. Penso che ognuno debba difendere la sua tradizione e la sua cultura perché senza di essi non siamo niente.
Steel Baba: è un nuovo suono creatore rispetto al suono del Balaphone ma metallico. È anche un pezzo per verificare le possibilità delle mano, che differenza c’è fra il suono delle bacchette e quello delle mani. Il risultato è che la differenza fra il suono del balaphone e il suono di questo disco è soltanto il suono metallico. Utilizzo questo strumento con un mio stile personale.
Wawani: è il ringraziamento per la partecipazione dei miei amici musicisti. Canto per ringraziarli della loro amicizia e partecipazione canto per Piero e Aldo.
Amadou Hampate Ba: è scritto per ricordare a tutti i giovani del Mali e a tutto il mondo questo grande personaggio che per me è come un monumento della storia Mandinga. Per ringraziarlo, anche se non è più con noi, della forza che ci ha dato.
Solo Tama: il tama è il mio primo strumento. È lo strumento che mi ha dato la forza musicale per essere conosciuto nel mondo. Tutto quello che ho realizzato nella mia vita lo devo al tamani. Il tamani è sempre stato il messaggero, non per niente è chiamato tamburo parlante perché la comunicazione è sempre passata attraverso il suo suono.
Nina: è una canzone dedicata ad una bambina e allo stesso tempo a tutti i bambini del mondo. Non dobbiamo mai dimenticare che siamo stati tutti bambini, quindi dobbiamo rispettare i bambini. Se non rispettiamo i bambini di oggi, domani non ci saranno. Non dobbiamo perdere il valore della vita per niente.
Kuma: significa parola. Nella nostra tradizione bisogna rispettare sempre la parola data. La parola è il primo segno della forza dell’uomo.
Ananda: anche questa canzone è dedicata ad una bambina, nata con la mia musica e cresciuta dai suoi genitori con la mia musica! L’attimo passa ma il tempo è sempre davanti a noi.

L’Africa e l’Europa. Il Mali ed il Sud Italia. Esiste secondo lei un linguaggio comune tra queste due pezzi di mondi diversi?
Si, ed è per questo che siamo riusciti a suonare insieme e a comunicare. Tra l’Africa e il Sud Italia c’è un grande legame. Molte tradizioni sono simili. Ma soprattutto la musica non ha bisogno di parole, ha bisogno di sentimento, rispetto e disciplina.
Intervista a cura di Carlo Pecoraro.
Foto in home page: Silvano Caiazzo.

riferimenti interni
Bolokan

Il suono della mano
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